Carosello

La pianta del carosello è quasi sempre andromonoica anche se, in alcune popolazioni, sono presenti fiori maschili e femminili piuttosto che maschili ed ermafroditi. I fiori maschili sono presenti su tutti gli steli, mentre quelli femminili sullo stelo principale, ma solo a partire dal 10°-12° nodo, e su quelli di ordine superiore. I frutti possono assumere forme diverse - dalla cilindrica alla sferica-, hanno un peso variabile fra 50 e 300 g, un colore che varia dal verde chiaro al verde scuro (con presenza o meno di macchie) e possono presentare striature o qualche rigonfiamento.
 
Il loro sapore dolce è dovuto ad un'ibridazione spontanea tra cetriolo e melone, del quale condividono la medesima vegetazione e lo stesso metodo di coltivazione.
 
La culla dell’ortaggio dalle due facce è proprio la Puglia, che conferma la sua grande ricchezza in termini di biodiversità. In effetti, nelle zone centro-meridionali della regione questo cetriolo-melone è rappresentato da una varietà larghissima. Basti considerare che ogni area ha il suo tipo locale. L’incrocio naturale delle popolazioni di Caroselli, aiutata dalla paziente selezione operata dagli agricoltori pugliesi, ha dato vita nel tempo a diversi esemplari con frutti di forma, dimensione, colore e sapore diversi. Ad esempio si possono incontrare i “Caroselli baresi”, oppure quelli di Massafra; il “mezzo lungo di Polignano”, il “tondo liscio di Manduria” e il “Barattiere di Fasano”. 
Il termine Carosello pare invece derivi da Carosino, località in provincia di Taranto dove sarebbe stato coltivato per la prima volta. 
 
Per gustarli, il modo più semplice è condirli in insalate, oppure gustarli a morsi come si fa con un frutto rinfrescante.

 

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